Patto delle Alpi piemontesi

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Considerato che sessant’anni dopo la firma della Carta di Chivasso
per le popolazioni delle vallate alpine del Piemonte
la situazione di emarginazione politica, economica e culturale è peggiorata e questa tendenza non è stata modificata neppure con l’entrata in vigore della “Convenzione della Alpi” che, dopo la ratifica da parte di tutti i paesi alpini, ivi compresa l’Italia, resta in attesa della sua attuazione e in particolare di un protocollo specifico relativo alla popolazione alpina


noi, cittadini delle valli alpine del Piemonte, affermiamo quanto segue


Premessa

In Piemonte ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale:
una pianura quasi completamente antropizzata è circondata da un territorio che si sta sempre più desertificando e la linea di demarcazione tra queste due realtà corre poche centinaia di metri a monte della fascia pedemontana, zona tra le più densamente abitate, quasi una città diffusa che traccia il confine tra la Grande Pianura e le Alte Terre ed in questo contesto vanno comprese alcune “porzioni di valli” che, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, hanno subito un “percorso di sviluppo” legato ad un modello di turismo non sostenibile e nelle quali si sono riprodotte dinamiche tipiche dello sviluppo urbano.
Tale modello pur avendo “arginato”, in queste aree, il fenomeno dello spopolamento favorendo l’inserimento di persone attratte dalle nuove opportunità economiche, ha lasciato impatti pesanti sul territorio compromettendone per sempre le qualità ambientali, naturalistiche e paesaggistiche.

La montagna era stata, se non fiorente, sicuramente forte quando le persone che la abitavano facevano riferimento anche a una seconda scala di valori, oltre a quella personale e una scala di valori comuni è ancora condivisa dalle comunità che vivono la montagna.
In questo contesto comunitario per le popolazioni delle vallate alpine non è possibile accettare un approccio contrattuale alla vita, perché ci sono cose che sono sentite come patrimonio collettivo e che costituiscono l’essenza stessa e il motivo d’essere della comunità, ci sono cose che non sono in vendita e perciò è impossibile quanto inutile imporne il prezzo.
Se l’approccio liberal ha funzionato in pianura, bene o male che sia, in montagna ha dimostrato tutti i suoi limiti e ad esso va in buona parte imputato lo spopolamento delle valli alpine ed il modello di sviluppo turistico non sostenibile che caratterizza alcune alte valli.

Le valli alpine e la pianura negli ultimi tre secoli si sono allontanate, ma questa frattura va superata nell’interesse di tutta la regione.
La regione non può che essere un insieme composto da tasselli ai quali va riconosciuta pari dignità su tutti i piani, dando visibilità, peso e voce a tutte le differenze, che sono il grande patrimonio del Piemonte.Questo è il modo di realizzare il “Sistema Piemonte”.

Temi essenziali

1° la struttura di potere:
gli interessi delle popolazioni alpine non sono rappresentati nella struttura di potere ed esse sono in posizione subalterna rispetto al potere centrale;
è lo Statuto Regionale che deve porre fine a questa situazione, facendo proprio in modo chiaro il concetto di sussidiarietà, recependolo come valore fondante nel “corpus legis” regionale;


2° la gestione del territorio:

essa è di competenza delle popolazioni alpine, le quali devono essere rappresentate nelle istituzioni in modo proporzionale sia alla propria consistenza numerica che all’estensione del territorio montano che vivono;


3° il livello minimo di servizi:

l’erogazione dei servizi è la leva che deve essere utilizzata per far ripartire il volano dell’economia alpina, le priorità sono:
- i giovani, a loro vanno garantite pari opportunità nell’accesso ai saperi;
- le attività produttive, ad esse deve essere offerto un livello di servizi che attiri insediamenti, nel   rispetto della qualità ambientale e tutela del patrimonio irripetibile del territorio;


Le richieste delle valli alpine

- le popolazioni delle vallate alpine devono partecipare alla struttura di potere regionale, perciò   chiediamo innanzitutto la ridefinizione dei collegi elettorali in modo da garantire la presenza di   rappresentanze alpine a tutti i livelli;

- ogni decisione relativa a interventi strutturali e ogni tipo di utilizzo delle risorse del territorio, deve   passare attraverso il consenso degli abitanti delle valli, consenso che si può esprimete sia   attraverso consultazioni popolari, sia con delibere dei consigli comunali, sia con iniziative previste   dagli statuti comunali;


- in ogni atto degli enti competenti, U. E., stato, regione e provincia, deve essere prevista una   normativa specifica per la montagna;


- l’erogazione dei servizi deve affrancarsi da considerazioni prettamente economiche ed efficienziali,   la qualità dei servizi deve diventare lo strumento per promuovere insediamenti produttivi e per   creare un clima di vivibilità;


- il razionale e corretto utilizzo delle risorse naturali deve trovare una collocazione funzionale alla   possibilità di vivere la montagna, l’approccio del “laissez faire” in montagna deve essere rivisto,   cominciando dall’utilizzo dell’acqua e dalla gestione dei parchi naturali, per poi essere comunque   esteso a tutto il territorio;


- i giovani delle valli devono essere messi in condizione di avere pari opportunità rispetto a quelli   della pianura, a livello formativo e professionale, con particolare riguardo alla possibilità di   formazioni mirate alle attività e alle eccellenze tipiche del vivere il monte;


- si deve ridurre la “distanza territoriale” tra montagna e pianura, attuando una politica di prezzi   nell’erogazione dei servizi e una gestione adeguata per i trasporti, utilizzando in modo efficace le   nuove tecnologie e utilizzando la leva fiscale come strumento perequativo;

- la manutenzione del patrimonio alpino, il suo presidio e la tutela ambientale, naturalistica e   paesaggistica del territorio devono essere considerati servizi erogati dalle popolazioni delle vallate   a vantaggio di tutta la regione;


- la pluriattività, sia individuale che famigliare, è storicamente alla base dell’impianto dell’economia   alpina, perciò va riconosciuta, normata e tutelata a tutti i livelli.



Il presente documento è sottoscritto da:


Comune di Bruzolo (TO)
Comune di San Didero (TO)

Comune di Castelmagno (CN)
Comune di Celle Macra (CN)

Associazione culturale "Lou Dalfin"
Centro occitano di cultura "D. Dalmastro"

Associazione culturale "Charé Moulà"
Gruppo musicale "L'Escabot"

Mariano Allocco Val Maira
Roberto Barbon Valle Susa
Sergio Berardo Val Grana
Agostino Bonino Valle Elvo
Natale Carlotto Cuneo
Valerio Carsetti Val Maira
Valter Cesana Valle Stura
Aldo Charbonier Valle Pellice
Pier Carlo Cotterchio Valle Susa
Enrico Crespo Val Pò
Marco Cucchietti Val Maira
Stefano Degioanni Valle Stura
Diego Deidda Val Grana
Cecco Dematteis Valle Varaita
Gianni Dematteis Val Grana
Ezio Donadio Val Grana
Silvio Durante Valle Susa
Silvio Einaudi Val Grana
Antonio Ferrentino Valle Susa
Beppe Garnerone Val Grana
Beatris Ottonelli Valle Varaita
Ennio Pattoglio Val Maira
Mario Piasco Val Maira
Enrico Raina Val Maira
Walter Re Valle Susa
Matteo Pischedda Valle Varaita
Andrea Salsotto Valle Maira
Augusto Vigna Taglianti Valle Stura
Luigi Giuliano
Valle Vermenagna
Antonio Bianco Valle Maira
Piercarlo Perassi
Val Pò
Franco Bronzat Val Chisone
Isabel Ottonelli Val Varaita
Marzia Verona Cumiana (TO)
Enrica Paseri  Val Pò
Carla Guglielmino Valli di Lanzo
Toniolo Daniele Valli di Lanzo
Toniolo Gianfranco Valli di Lanzo
Daniele Maria Valli di Lanzo
Enrica Rangon Val Pò
Enrico Bertorello Val Pò
Elena Barbero Valle Varaita
Piero Bottiroli Valle Varaita
Marco Meotto Rivoli (TO)
Mariano Sereno Cuneo
Aldo Novelli Val Grana
Gianni Castagneri Valli di Lanzo
Marcello Striano Valle Susa
Luca Paseri Valle Varaita
Marzia Verona Cumiana (TO)


Laura Genovesio Val Grana
Paolo Issoglio Cumiana (TO)
Olga Martino Val Grana
Cristina Chapel Valle Varaita
Severino Bouvier Valle Susa
Paolo Chirio Valle Susa
Daniela Garibaldo Valle Susa
Giovanni Zabai Val Maira
Diego Botta Valle Varaita
Marzia Verona Cumiana (TO)
Elena Pollo Candelo (Bi)
Diego Bossa Valle Po
Isabella Giraudo Borgo S. Dalmazzo (CN)
Francesco Barale Borgo S. Dalmazzo (CN)
Agnese Cassino Torino
Anna Pievi Val Grana
Davide
Tortora Val Grana
Palmira
Aimar Val Grana
Giuliano Pievi Val Grana
Rosanna Pievi Val Grana
Sèrgi Goudard Avignoun /Prouvènço
Federico Acquarone Val Pellice
Gabriele Martini Val Pellice
Natalie Staymann Val Pellice
Elisabetta Salpestre Valle Maira
Manuela Pievi Val Grana
Piero Nuvoloni Val Vermenagna
Matteo Cicchelli Val Susa
Luciano Garnerone Val Grana
Lorena Garnerone Val Grana
Bono Maria Paola Val Maira
Rizzolio Irma Val Maira
Simona Cavallo Boves
Carla Guglielmino Valli di Lanzo
Maria Daniele Valli di Lanzo
Gianfranco Toniolo Val Susa
Daniele Toniolo Valli di Lanzo
Elio Danna Val Pò
Franco Baudino Val Maira
Daniele nuvoloni Val Vermenagna
Isabella Massa Val Vermenagna
Dora Draperi Boves
Simone Lombardo Val Maira
Fabio Aleotti Alba
Piero Martinet Val Varaita
Gianfranco Joannas Val Susa
Bruno Isoardi Val Grana
Giuliano Ghibaudo Cuneo
Marco Allocco Torino
Francesco Ciasca Valle Susa


Alessia Bruno Valle Stura
Maria Teresa Rege
Val Sangone
Pierangela Piazza Val Sangone
Giovanni Falco Val Susa
Carlo Ponsero Val Susa
Elena Scali Val Pellice
Gordana Grubac Torino
Bruna Peyrot Val Pellice
Giuseppe Serra Valle Stura
Luca Bruno Valle Infernotto
Luca Ruà Valle Varaita
Roberto Ricca Val Pellice
Enrica Delfino Carignano (TO)
Claudio Castagno Val Grana
Valeria Maria Longo Val Susa
Alessandro Strano Val Susa
Valeria Maria Longo Val Susa
Priscilla Possetto Val Pellice
Marisa Meyer Val Susa
Chiara Agostini Torino
Pierre Martin-Charpenel Barcellonette (Val Ubaye)
Jomini Dimitri Valle Stura

Daniele de Bortoli Pinerolo
Dario Donadio Val Grana
Olga Roberta Vair Val Susa
Paolo Anselmo Val Susa
Tiziana Ricaldone Val Susa
Giulio Rumiano Val Susa
Paolo Bottero Valle Stura
Francesco Pastorelli Torino
Michele Bertolino Valle Ellero
Stefano Alberto Vigone
Angelo Artuffo Torino
Marco Giughera Carignano (TO)
Marco Rainero Val Grana
Davide Bono Torino
Tiziano Strano Val Susa
Valerio Coletto Val Susa
Fabio Piccobotta Rivoli (TO)
Beppe Meotto Val Susa
Gildo Meyer Val Susa
Pierfrancesco Bianca Torino
Arianna Di Paolo Valle Stura
Mara Cirolli Collegno (TO)



Vuoi sottoscrivere anche tu il Patto?

Fai copia\incolla del seguente testo:


"Con la presente aderisco e sottoscrivo il Patto delle Alpi"

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Invia il tutto alla seguente mail:
presidioalpino@tiscali.it