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Vengo anch'io alla Gardetta... no, tu vieni lunedì!


Considerato che lo fanno un po' tutti, anch'io ho deciso di dire la mia sulla questione della chiusura al traffico motorizzato delle ex militari sterrate e non di alta quota, naturalmente il tutto visto dall'ottica di un' indiano di valle che in montagna ci vive e lavora.

Le strade sterrate d'alta quota sono una risorsa significativa del nostro territorio, un patrimonio storico della montagna da valorizzare e custodire con cura.

E' mia opinione che queste strade, così dette "turistiche", debbano essere severamente regolamentate ma lasciate alla libera percorrenza di tutti, previo pagamento di un pedaggio atto a recuperare i fondi necessari alla loro manutenzione e sorveglianza.
Senza questo, nel giro di pochi anni, non occorreranno ordinanze, queste strade si chiuderanno da sole per frane e crolli di muretti.
La chiusura al traffico adottata di recente è sicuramente la soluzione più veloce, comoda… quanto inutile a garantirne il futuro: si crea scontento e non se ne ricava un euro da usare per metterci una pezza!


Per quanto riguarda la chiusura del colle Fauniera, mi chiedo perché non si sia optato per un senso unico di marcia a turno alternato per valle, metodo che eliminando l'incrocio dei mezzi avrebbe di conseguenza eliminato i relativi problemi di sicurezza.
Una soluzione sempre provvisoria ma meno impattante e contestabile.

Premesso che la presenza sul territorio, lungo tutto il periodo dell'anno, di attività economiche, siano esse Aziende agricole, negozi, botteghe artigiane o bar-ristoranti, fa sì che nei paesi delle alte valli vi sia ancora un minimo di tessuto sociale tale dapoter definire "vivo" un paese, faccio presente che, al contrario della valle Maira (Colle d'Elva) e della valle Stura (Maddalena e Lombarda) la valle Grana, non ha altri sbocchi intervallivi tolto il Fauniera, di conseguenza coloro che amano gite a più ampio respiro
(in particolar modo i motociclisti) se ne andranno altrove e le attività economiche dell'alta valle si vedranno privare di un buon 30\40% del loro lavoro. In questi tempi di crisi generalizzata, scusate se è poco!!


A questo punto qualcuno obietterà che eliminando i mezzi a motore viene incentivato il turismo pedonale, discorso che non fa una grinza, ma dati alla mano, a costoro faccio presente che su cento persone che salgono sul Tibert una decina poi si ferma a bere una birra o a comprare un pezzo di formaggio, su cento motociclisti che transitano sul Fauniera, una cinquantina si ferma a far pranzo all'osteria...


Purtroppo, (per noi) di queste cose AI PIU' NON INTERESSA NULLA, sono decisamente più importanti i lupi e le gare di biciclette.
Per rendersene conto basta farsi un giro nei paesi delle alte valli in un qualsiasi giorno lontano dal periodo vacanziero di ferragosto…

Per poter vivere quassù il nostro senso di adattamento alla montagna si è notevolmente evoluto, ma al vivere d'aria, seppure buona, non ci siamo ancora arrivati.

Ai tanti che, nelle loro gite per le valli, prossimamente non troveranno più aperti un bar per un caffè o una trattoria per un piatto di ravioles, cortesemente chiederei solamente il buongusto di non lamentarsi!
Come afferma Gino Paoli in una sua canzone, trattasi di "questione di sopravvivenza".

Ezio Donadio

Agosto 2013