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La nuova scuola della Valle Grana:
un investimento, non una cattedrale nel deserto


Approfitto della vostra ospitalità per dare sfogo al mio sentimento di amore per la montagna che mi ha portato , quasi dua anni fa , alla decisione di trasferirmi stabilmente nella borgata Chiotti del comune di Castelmagno dal quale molti anni fa mia madre emigrò, con il cuore pieno di tristezza, per trasferirsi a Torino.

Parlo di amore perché credo che chi sceglie di vivere in montagna compia un atto d'amore verso una terra dura ed aspra ma anche sconfinatamente bella e sincera.
La montagna ha bisogno soprattutto di persone e credo che la nostra sfida più grande ed attuale sia proprio quella di contribuire a far sì che il numero di coloro che decidono di dedicare ad essa la propria vita sia sempre maggiore.
Per farlo è fondamentale che chi vive qui possa contare su quei servizi essenziali e primari senza i quali non ci sarà futuro. Penso soprattutto ai bambini e quindi alla scuola.

In questo senso va vista la scelta di investire nella realizzazione della scuola di valle a Monterosso Grana.
In questi ultimi anni, mi ha molto addolorato sentire e leggere su vari giornali dichiarazioni che, al di là delle critiche più o meno condivisibili sull'opportunità di realizzare la scuola a Monterosso, terminavano con l'invito a non fare "una cattedrale nel deserto"; per qualcuno quindi la nostra terra è già un deserto, ossia un luogo disabitato e inospitale alla vita. Per fortuna non è ancora così, anche se il rischio che lo diventi è altissimo.

L'impegno di tutti noi, abitanti, amministratori e amanti della montagna, deve essere quello di abbandonare i campanilismi e lavore tutti insieme affinchè la scuola sia solo il primo dei tanti investimenti di cui la valle grana ha bisogno perchè nuove persone possano scegliere di unirsi a noi.

Solo così la montagna potrà continuare a vivere e ad essere fruibile anche per chi vive in città ma ama trascorrere qui il suo tempo libero. La montagna è un patrimonio inestimabile ed è di tutti, se venisse abbandonata presto non sarebbe più di nessuno.



Maurizio Giaminardi
Sindaco di Castelmagno



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