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Percorso ad anello

Campomolino-Narbona-Colle Crocette-Sant. S.Magno-Campomolino

Tempi di percorrenza:

Campomolino - Narbona - Colle Crocette - Santuario S. Magno: ore 5
Campomolino-Narbona-Colle Crocette-Chiotti-Campomolino: ore 6
Campomolino-Narbona-colle Crocette-Sant. S. Magno-Campomolino: ore 6,30

Dislivello 1100 mt.



Il villaggio abbandonato di Arbouna (Narbona)


Clicca sull'immagine per ingrandire la cartina


Lou Piloun de L'Arbouna
Da Campomolino ci si dirige verso Colletto, giunti all'ultimo tornante prima della borgata, si imbocca a sinistra la strada che porta alle borgate Valliera, Batuira e Campofei. *palina*

Dopo pochi passi si lascia la strada asfaltata e si imbocca il sentiero per Narbona. *palina*
Dopo una quindicina di minuti si giunge presso il Piloun de L'Arbouna posto su uno sperone roccioso a strapiombo sulla sottostante fraz. Campomolino.

Lasciato alle spalle il pilone votivo e la vallata che porta al santuario, ci si addentra nel vallone di Narbona.
Costantemente deliziati da una splendida visuale sul rio sottostante e sormontati dalla misteriosa
Rocca Bercha, lo si percorre a mezza costa fino a raggiungere I Tech.

Qui il sentiero si congiunge con quello che costeggia il rio Narbona proveniente da Campomolino. *palina*




Rocha Bercha

Il vallone di Narbona

Poco oltre si giunge ai ruderi delle case abbandonate de L'Arbouna (Narbona 1500 mt). *palina*
Appena superato dal lato destro ciò che rimane delle case, il sentiero presenta due diramazioni: (1,30 circa). *palina*
La prima, quella di destra, risale fino alle grange Coubeltrand e da li, seguendo una comoda sterrata, si possono raggiungere le borgate Baturia, Valliera, Colletto.
Quella di sinistra passa a monte dell'abitato, supera i rii Tounetta e La Russa e raggiunge i ruderi delle Grange Casalas (1600 mt).


All'inizio degli anni 2000 nasce l'idea di costituire un gruppo di ricerca aperto al contributo di tutti coloro che hanno a cuore questa frazione che può essere legittimamente eletta a simbolo non solo di Castelmagno ma della Valle e della civiltà della montagna più in generale, per realizzare l'allestimento di una "Casa per Narbona" ricostruendo alcuni interni originali della frazione nel progettato museo di Campomolino.
Nasce così
"Casa Narbona", un luogo che rappresenta la forte volontà della comunità di Castelmagno e di un cospicuo gruppo di obiettori di coscienza che hanno prestato servizio civile proprio in questo territorio, di mantenere viva la memoria del popolo di Narbona.
Casa Narbona è luogo di conservazione di Memorie della nostra civiltà.
Un vissuto che non tornerà e di cui dobbiamo avere rispetto perché fonda il nostro presente.

Il visitatore ritroverà gli arredi originali delle case di Narbona rivivendo le atmosfere di quella vita semplice, faticosa ma densa di valore e dignità.


Proseguendo sempre a mezza costa (sinistra orografica del rio Narbona) si attraversano il Ruscelli Salmiria e Quiara Poco dopo si inizia un impegnativa risalita (caratterizzata da una infinità di tornanti) per superare uno sperone roccioso denominato con l'inquietante appellativo de La Rocha d'la Mort mt. 1910 (Rocca della Morte), alla cui base si possono ancora notare i ruderi di un paio di baite.
Dalla cima della rocca il sentiero prosegue a mezza costa e in pochi minuti raggiunge un bivio *palina*.



Al bivio, per l'itinerario in questione, si ignora il ramo di destra che, privo di segnalazioni, sale verso le Basse di Narbona.
Si prosegue invece tenendo la sinistra e si attraversa il Rio Narbona. Dopo aver camminato in un breve tratto cespuglioso, il tracciato inizia la risalita al Pertus d'la Patarassa (mt. 2020) piccola grotta con all'interno del ghiaccio perenne, giungendovi in circa 20\25 minuti.

Superata la grotta, il sentiero si fa più ripido e in circa mezz'oretta raggiunge il Passo delle Crocette (mt. 2184) *palina* adiacente all'omonimo Monte (2194 mt.)




Il nome del Colle delle Crocette ha origini antiche, quasi sicuramente verso l’inizio del 1300, periodo in cui iniziò ad espandersi nei nostri territori il culto di San Magno martire, considerato protettore del bestiame.
Da lì iniziarono i pellegrinaggi da ogni dove verso l’omonimo Santuario.
Fin da allora, una volta giunti al valico, per i pellegrini provenienti dalla Valle Maira attraverso il sentiero che parte da Celle Macra, vi era l’usanza di costruire e piantare una crocetta di vario materiale, forma e dimensione.
Molto probabilmente perché, da quel luogo, dopo tanto cammino, si poteva finalmente vedere la meta:
il monumentale Santuario.
Da qui il nome sia del Colle che del vicino Monte.
La dicitura “Colle delle Crosette” che appare su molte cartine è frutto dell’errata e incauta traduzione del termine occitano “Col des Crousetes”… Colle delle Crocette, appunto.



 

Superato lo spartiacque, il sentiero, in significativa discesa, attraversa le ampie e verdeggianti conche pascolive del Chastlar e va ad incrociare la pista forestale *palina* proveniente dal fondovalle che, imboccata a destra, in circa 25 minuti porta al Santuario di San Magno.




Passo delle Crocette

Vallone del Chastlar



Vista sulla conca del Santuario di San Magno dal Colle delle Crocette


Dal Santuario si può ritornare a Campomolino su strada asfaltata, oppure percorrendo a ritroso in Cammino di San Magno, seguendo l'antica mulattiera che inizia a monte del parcheggio sterrato del Santuario *palina* il quale ci porterà in pochi minuti alle borgate Saret e La Ruà che insieme formano la frazione Chiappi.

Giunti al Centro Fondo *palina* si prosegue sulla sterrata che costeggia il torrente Grana fino al vecchio pilone di S. Magno attualmente in fase di restauro posto al termine del Pian des Gravieres, per poi imboccare a sinistra il sentiero che in pochi minuti vi porterà al Pilone S. Anna, qui si svolta a sinistra e superata la bella Chiesa Parrocchiale si giunge al centro della borgata Chiotti. *palina*



Chiappi: Chiesetta di San Sebastiano

Chiotti: Pilone e Chiesa di Sant'Anna

Coloro che non intendono scendere al Santuario, possono raggiungere la fraz. Chiotti
tramite un percorso diretto che ha inizio poco sotto il Colle Crocette.
Precisamente quando il sentiero incrocia la sterrata proveniente dal Santuario, *palina*
si svolta a sin. e la si segue fino all'Alpe Chastlar dove termina il suo corso. (1916 mt.) *palina*
Ora si inizia a scendere (est) su sentiero inizialmente poco visibile il quale,
dopo aver valicato una sella erbosa, svolta a destra (sud) entra in un bosco di
noccioleti, tocca il pilone S. Margherita (1627 mt.) e in seguito raggiunge la borgata Chiotti.


La chiesetta di San Bernardo da Mentone ed uno dei suoi bei dipinti

A questo punto, sempre percorrendo a ritroso il Cammino di San Magno e seguendo l'indicazioni per Campomolino si giunge alla chiesetta di San Bernardo (1459 mt.). *palina*
Si prosegue sul sentiero che in costante discesa va ad attraversare un paio di volte la strada provinciale, *palina* raggiunge i ruderi della borgata Nerone Soprano e in breve arriva alla borgata Nerone Sottano mt.1283. *palina*

Ora, per giungere al termine dell'escursione, non rimane che seguire il sentiero che, sulla sinistra orografica, costeggia il torrente Grana fino a Campomolino.

Il sentiero poco oltre Nerone Sottano

Campomolino



Un sentito ringraziamento va agli operai della Squadra Forestale della Regione Piemonte,
a Dario, Giorgio, Mirella, Lucia, Fausto, Giovanni che con la loro enorme opera di volontariato
hanno collaborato a rendere nuovamente agibile questo tracciato.

















Immagini di: Manuela Dutto  Dario Donadio  Cesare Ferro  Marco Rainero  Fausto Arneodo  Ezio Donadio


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