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Castelmagno, tra storia e leggenda...

"L'estoria dal Paoure, de l'Angel e dal Paìs Danà"
(La leggenda del povero, dell'angelo e del paese maledetto)
di Lucio Alciati




In alcuni vecchi testi di storia popolare locale e anche oralmente ,si narrava di un’antica leggenda relativa a un fatto accaduto nella notte dei tempi in quel di Castelmagno.
In una località denominata Piastres nei pressi di Chiappi, sulla ripida china della Punta Chastlar, vegetava una grande e fitta pineta dove ai suoi piedi si distendevano morbidi prati percorsi da un fresco rio.

In quel luogo c’erano delle case abitate da una comunità di persone che vivevano avvolti da un’atmosfera serena e felice.
Un giorno, arrivò lì, un vecchietto molto denutrito, coperto di stracci, dal viso scavato e patito e dagli occhi sofferenti e lacrimosi. Era la miseria in persona. Percorreva il sentiero tra le case chiedendo la carità . Passava di casolare in casolare fermandosi e sedendosi, ansimante, sui scalini di pietra.
Allungava la mano scheletrica elemosinando un poco di cibo.
Ma gli abitanti di quel felice posto non gli diedero ascolto.
Anzi,qualcuno lo scherniva pure con tremende parole.
Persino i ragazzini, che incuriositi lo seguivano, non lo aiutarono.
Il vecchietto, allora, a gran fatica si allontanò da quel luogo e voltandosi lo maledì. In quel medesimo istante il cielo si oscurò e accompagnato da terribili lampi e tuoni , discese l’angelo distruttore che con una grande mazza colpì violentemente una grande roccia che sovrastava l’ameno villaggio.
Le rocce sgretolate dal violentissimo colpo e la tanta acqua prodotta dal tremendo temporale che si era scatenato, si miscelarono e provocarono un’immensa colata di fango che travolse, dapprima, la pineta e poi, inesorabilmente, il villaggio che sparì completamente in un tetro e melmoso sudario di morte e distruzione.

Quando la catastrofe finì lo spettacolo fu raccapricciante.
Quello che era un felice posto pieno di vita, per ingordigia e menefreghismo, diventò un luogo intriso di triste desolazione. Ancora adesso si vede l’immensa e sterile pietraia che copre i resti di quella che fu un felice, ridente
e rigoglioso luogo di vita.

Questa storia è solo frutto della fantasia o, come quasi tutte le leggende, ha anche un fondo di verità?
Io mi sono recato as Piastres, che dista una ventina di minuti di cammino da Chiappi, verso il Chastlar.
Sinceramente ma da profano, devo dire che effettivamente lì ho riscontato dei frammenti di vasi antichi e, con gran stupore dei pezzi di mattone quasi sgretolati dal tempo, nelle pietraie a monte del sentiero.
Ho anche notato dei resti di una costruzione in pietra . Inoltre su una
grande roccia è visibile una piccolo masso di forma acuminata posizionato in maniera da sembrare piantata nella stessa roccia e che probabilmente ha condizionato la fantasia popolare. Infine, mi è stato riferito che soventemente in quella zona si formano piccoli nubifragi.
Tutto ciò quindi fa supporre che , probabilmente in antichità , in quel luogo esisteva veramente un villaggio.

Comunque, per chi vuole e con il permesso dei titolari dei pascoli, si può percorrere questo facile itinerario che conduce su dei bei prati dalla bella vista panoramica situati ai piedi dell’ultima rocca del Chastlar.
Proseguendo si giunge fino alla strada sterra che scende al Santuario. Continuando, poi, su strada asfaltata si arriva al punto originario di partenza .



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